Ieri mattina andando in giro per le solite commissioni (pane e latte, per intenderci), tutti i negozianti del paese mi hanno fatto gli auguri. Lì per lì non ho ben capito perché lo facessero, poi mi è arrivata l’illuminazione: 8 marzo, festa della donna.
E mi sono incazzata.
La Festa della donna è una giornata che dovrebbe esaltare il ruolo femminile ed aiutare a far sì che la donna venga riconosciuta di pari livello all’uomo, per lo meno moralmente ed economicamente. Ecco, siamo nel 2016 e questo ancora non avviene, e non in paesi del Terzo Mondo, ma proprio nel nostro che è, tutto sommato, un paese sviluppato. Allora l’otto marzo diventa la festa dell’ipocrisia bieca contro le donne. Di casi ce ne sono molti, ma oggi voglio parlare di due cose che mi stanno molto a cuore, cioè la violenza sulle donne e l’obiezione di coscienza sulla legge 194.